Statistiche

 

CREMAZIONI ANNI 2011-2013 REGIONE TOSCANA
So.Crem. totale generale cremazioni anno

2013

2012

2011

Arezzo

3.340

              1.207

                  1.396

                           737
Firenze

7.884

              2.882

                  2.301

                      2.701

Grosseto (*)

749

                 273

                     262

                       214

Livorno

13.210

             4.524

                 4.608

                    4.078

Massa

1.644

                 894

                     750

 n.p.

Piombino (*)

694

                 246

                     209

                       239

Pisa

2.010

                 378

                     534

                    1.098

Pistoia

3.344

              1.253

                     751

                    1.340

Prato (*)

1.904

                 744

                     705

                       455

Siena

576

                 229

                     212

                       135

Totale       35.355            12.630

               11.728

                 10.997

(*) città senza impianto di cremazione
Disagio lamentato dalle So.Crem. della Toscana

Il Consorzio Toscano delle Società per la Cremazione alla luce degli eventi regionali in materia di cremazione e dispersione delle ceneri e delle difficoltà oggi ravvisate dai cittadini/utenti di poter godere pienamente, con pari dignità, dello stato di cittadinanza con rispetto per i diritti soggettivi pubblici e con particolare attenzione alla dignità di ogni persona, delle sue convinzioni religiose e culturali e della libertà di scelta sull’ultima destinazione del proprio corpo secondo i modi stabiliti dall’ordinamento giuridico generale dello Stato, conferma:

1. la necessità che nei Comuni dove il servizio di cremazione dei cadaveri è stato oggi temporaneamente sospeso in ragione di carenza rilevata dall’Autorità di vigilanza o per altro stato di cose, tale attività sia ripristinata in tempi ragionevolmente brevi e, pertanto, invita la Regione Toscana e l’A.N.C.I. Toscana a sollecitare gli Enti locali inadempienti ad un pronto ripristino dei crematoi per evitare altri disagi, compreso quello economico, alla famiglia del defunto;

2. l’urgenza di adeguare i regolamenti comunali di polizia mortuaria alle attuali necessità in conformità a quanto stabilito dal legislatore nazionale e regionale;

3. la necessità di promuovere in prossimità di ciascun luogo di cremazione la realizzazione di una decorosa struttura nell’ambito della quale, su richiesta dei familiari del defunto, possono tenersi cerimonie di commiato.  L’edificio, che dovrà consentire l’accoglienza di persone e lo svolgimento dell’orazione funebre nel rispetto della volontà del defunto e dei suoi familiari, potrà essere utilizzato anche per l’esposizione e la veglia dei cadaveri. Perciò la costruzione dovrà rispettare le caratteristiche igienico-sanitarie previste per le camere mortuarie dalla normativa statale e regionale in materia, che si applica anche a proposito delle pratiche di rilevazione delle manifestazioni di vita;

4. l’impegno di porre l’obbligo ai gestori degli impianti di cremazione di adottare sistemi identificativi non termodeperibili, da applicare all’esterno del feretro e da rinvenire a cremazione finita, al fine di certificare la correlazione tra il cadavere e le ceneri consegnate;

5. l’importanza di prevedere in prossimità del crematoio un giusto spazio dove costruire il “Giardino della Memoria” per la dispersione delle ceneri nell’ambiente, se non in luogo diversamente indicato dal de cuius;

6. il bisogno di un presidio puntuale di controllo delle regole e la riqualificazione del rapporto degli Enti locali con l’associazionismo cremazionista attraverso l’esercizio effettivo di norme organizzative tese a creare partecipazione, condivisione e attivazione di più soggetti così come previsto negli obiettivi da sviluppare e già comunicati a Regione e A.N.C.I. Toscana;

7. l’esigenza della programmazione per la costruzione di nuovi crematoi, l’ultimazione di quelli già in fabbricazione e l’avviamento in ogni comune di punti d’informazione sul servizio di cremazione e dispersione delle ceneri, in accordo con le So.Crem., unico soggetto terzo alla famiglia, legalmente riconosciuto per le attività di cremazione e di affidamento e dispersione delle ceneri (cfr. Decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990, N. 285, Legge 30 marzo 2001, N. 130, Legge regionale 31 maggio 2004, N. 29);

8. l’opportunità che il ruolo dell’associazionismo cremazionista nell’ambito dei servizi di incinerazione e negli atti conseguenti al rispetto del diritto delle volontà del defunto, sia designato e valorizzato dagli Enti locali, non solo per le capacità progettuali e la qualità degli interventi, ma anche per l’apporto che il volontariato può dare nella direzione della coesione sociale e dello sviluppo di capitale sociale, ingredienti necessari ad un reale cambiamento della pratica di cremazione e dispersione delle ceneri.

Valori delle Cremazioni in Italia

Anno Decessi Cremazioni % Cremazioni
1990 543.000 5.809 1.07
1991 553.800 7.160 1.29
1992 545.038 7.989 1.47
1993 555.043 9.450 1.70
1994 557.513 12.000 2.15
1995 555.203 15.436 2.78
1996 557.756 18.334 3.29
1997 564.679 21.233 3.76
1998 576.911 23.941 4.15
1999 570.928 27.487 4.81
2000 560.241 30.167 5.38
2001 548.254 34.758 6.34
2002 557.393 38.691 6.94
2003 586.468 42.909 7.32
2004 546.658 43.834 8.02
2005 567.304 48.837 8.61
2006 557.892 55.013 9.50
2007 570.601 58.554 10.26
2008 585.126 64.055 10.95
2009 591.633 71.898 12.15
2010 587.488 76.868 13.08
2011 593.404 84.783 14.29
2012 612.883 101.842 16.62
2013 600.744 110.712 18.43

 

Forme di sepoltura in Italia nel 2012
Inumazione (in terra) N. 205.316 (33.50%)
Tumulazione (in loculo e in tomba) N. 305.725 (49.88%)
Cremazione N. 101.842 (16.62%)
Totale   N. 612.883 (100.00%)